testata (theda)

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domenica 28 agosto 2011

un chien andalou

Raccontare il film è come ricostruire la "logica" irrazionale di un sogno, o di un incubo.
All'inizio, dopo la didascalia "Il était une fois...", un uomo affila un rasoio e, dopo aver visto in cielo una sottile nuvola passare davanti alla luna piena, taglia l'occhio di una donna.
Didascalia: "Huit ans après". Un uomo percorre in bicicletta le vie d'una città. Porta appesa al collo una scatola col coperchio a strette righe diagonali. Una donna che sta leggendo in casa propria ode qualcosa in strada, si affaccia alla finestra e vede l'uomo in bicicletta cadere proprio davanti alla sua porta. Scende e, riconosciutolo, lo bacia a lungo. Di nuovo in casa, la vediamo distendere su un letto gli oggetti personali dell'uomo, compresa una cravatta che ha tolto dalla scatola dell'uomo. Nella stessa stanza un uomo in piedi (lo stesso?) accanto ad una porta guarda la propria mano coperta di formiche con uno sguardo allucinato.
La stessa scatola di prima riappare, in mezzo alla strada sottostante, in mano a uno strano individuo (l'ermafrodito) che sta toccando con un bastone una mano mozzata al suolo. Viene circondato da una folla inferocita e allibita, tenuta a bada da un vigile che poi la raccoglie la mano e la consegna a quello strano tipo, che la richiude nella scatola, stringendosela al petto. Nella strada cominciano a passare delle auto ad una certa velocità e dalla finestra l'uomo delle formiche ha uno sguardo fanatico: sembra si auguri, pregustandolo, che la strana persona della mano mozzata venga investita: cosa che puntualmente accade.
Nella stanza l'uomo è preso da impulsi aggressivi e si avventa sulla ragazza toccandole il seno, prima con furia poi più dolcemente (sotto le sue mani, con un gioco di alterne sovrimpressioni il seno della donna è dapprima coperto dal vestito poi nudo). La donna si libera, fugge e preso dal muro un oggetto contundente, lo usa per difendersi. L'uomo, sempre preso da un'esaltazione notevole, comincia a trascinare a fatica un pianoforte, su cui è poggiato un bue squartato e al quale sono legati due giovani seminaristi. La donna fugge nell'altra stanza e chiude la porta, incastrando nella fessura la mano dell'uomo, di nuovo coperta di formiche, che cerca di inseguirla.
Nella stanza, il giovane uomo caduto dalla bici è disteso sul letto. Didascalia: "A trois heures du matin". Un uomo sale le scale e suona il campanello. Gli viene ad aprire proprio l'uomo della bicicletta. tra i due scoppia un alterco e il nuovo venuto getta dalla finestra alcuni oggetti appartenenti all'abbigliamento del giovane.
Didascalia: "Seize ans avant". il nuovo venuto prende un libro da un banco di scuola e lo porge all'altro, nelle cui mani il libro si trasforma in una pistola. Lo sguardo dell'uomo cambia, diviene feroce e uno sparo pone fine alla vita dell'intruso. La sua morte, tuttavia, si compie in un giardino pubblico, mentre alcuni passanti lo ignorano.
La donna nella stanza vede su un muro una farfalla notturna sul cui corpo spicca il disegno d'un teschio. L'uomo aggressivo si pone una mano davanti alla bocca e quando la toglie la sua bocca è scomparsa e poi al suo posto ci sono i peli scomparsi dalle ascelle di lei. La donna esce dalla stanza e si ritrova su una spiaggia dove incontra di nuovo il giovane della bicicletta. I due passeggiano serenamente. Al di sopra di loro campeggia, sotto forma di una sorta d'insegna al neon, la didascalia "Au printemps", mentre si sdraiano vestiti sulla sabbia e conversano amabilmente.