testata (theda)

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domenica 28 agosto 2011

hitoshi matsumoto

È arrivato Matsumoto…
«Ottimooo!» Evviva Matsumoto.
Che il Giappone fosse un paese ricco di talenti è cosa risaputa eppure Hitoshi Matsumoto non figurava tra questi, praticamente sconosciuto in Italia (non in America dove ha avuto un certo riscontro di critica) ma grazie al festival di Locarno, il quale gli ha dedicato un programma speciale, potrebbe inserirsi, anche nel nostro paese, nell’elenco degli autori da seguire.
La sua attività ultradecennale in campo televisivo, spesso in coppia con Hamasa Masatoshi, ne ha fatto uno dei comici più popolari ed apprezzati in patria. Nel 2004 avviene la svolta verso il cinema, Matsumoto sedotto da sempre dalla Settima arte, comincia a dedicarsi ai film realizzando, fino ad ora, tre lungometraggi: Dai Nipponjin (Big Man Japan – 2007), Shinboru (Symbol – 2009), Saya Zamurai (Scabbard Samurai – 2011); sono film molto diversi tra loro ma accomunati da una straordinaria venatura ironica, mai banale (a volte addirittura astrusa), molto ricca e fresca, sempre estremamente godibile (poi quando, come nei primi due film, è anche il protagonista, la sua fisicità stralunata crea un impatto ancor più coinvolgente e trascinante).
Il cinema contemporaneo giapponese ha espresso un nuovo “genio”: da seguire assolutamente.
«Matsumoto-san… Ottimooo! Ottimooo!»


Locarno, 2011