testata (theda)

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domenica 25 gennaio 2015

american sniper

American sniper - Clint Eastwood - USA - 2014

Genere: guerra in Iraq, propaganda, retorica e tanti buoni luoghi comuni. “La vera pace può venire soltanto dalla forza militare” (The uknowwn known).
Poiché il genere umano si divide in: pecore, lupi e cani da pastore, bisogna immediatamente immedesimarsi nella famiglia giusta quindi lasciarsi trasportare  e ipnotizzare dalle immagini che scorrono tumultuose sullo schermo. Clint Eastwood, già “moral guidance” per certa critica, ha trasferito in pellicola, alla sua maniera, la biografia del cecchino ed eroe nazionale statunitense Chris Kyle.   [vedi altro]


sabato 24 gennaio 2015

jimmy's hall - una storia d'amore e libertà

Jimmy's hall – Ken Loach – GB, Irlanda, Francia – 2014
Il problema nell'Irlanda post indipendenza era per il potere costituitosi quello di mantenersi alla guida morale e civile del paese in accordo stretto con la Chiesa cattolica: unico baluardo ideologico legittimo, in quanto, e soprattutto perché, capace di influenzare nel profondo l'animo irlandese. 
Jimmy, costretto all'esilio in America dopo la Guerra civile, rientra dopo tanti anni nel proprio villaggio d'origine deluso dall'esperienza non proprio esaltante in quell'America devastata dalla miseria per il tracollo finanziario, sembra rassegnato alla vita semplice nella terra natia ma in quegli anni le idee riformatrici e progressiste fluttuavano nell'aria e raggiungono anche le brughiere irlandesi dove la gestione di una sala ricreativa, poco più che una capanna, destabilizza lo status quo. Presto questo luogo viene scambiato come un covo malvagio dove si propongono nuove musiche e ritmi “africani” provenienti da lontano, dove oltre alle nuove danze si insegnano arti e mestieri ma soprattutto dove si legge e si scrive in modo alternativo ai dettami clericali (unici considerati legittimi).   [vedi altro]

domenica 18 gennaio 2015

mommy

Mommy - Xavier Dolan - Canada - 2014

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visioni dall'invisibile

Il cinema dipinto del Ghana



Fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, nel contesto della grave crisi economica conseguente i Piani di Aggiustamento Strutturale, in Africa occidentale (Ghana e Nigeria) nasce una cinematografia popolare a orientamento commerciale, che trasforma radicalmente il panorama mediatico africano. Giovani dai diversi background (ex teatranti, cineasti, professionisti licenziati dal settore televisivo, imprenditori attivi nel settore dell'elettronica e disoccupati), accomunati dalla necessità di trovare nuove fonti di sussistenza, si appropriano della tecnologia video – low cost e facile da usare – per realizzare film low-budget (poche migliaia di dollari), diretti all'eterogeneo pubblico delle masse urbane locali. Si tratta di una filmografia complessa che coniuga in maniera nuova tradizioni artistiche locali e forme mediatiche globali (telenovelas, Hollywood, Bollywood e kung-fu movie asiatici), dando vita a un'estetica grottesca che mira a conquistare il pubblico delle metropoli post-coloniali, attraverso le vicende di personaggi dalla vita “scandalosa”, caratterizzata da eccessi finanziari, materiali e sessuali. Il suo successo sul mercato regionale, così come sull'intero continente e nella diaspora è tale che l'industria cinematografica nigeriana diventa la seconda al mondo per numero di produzioni annue, dopo l'indiana Bollywood, ma prima dell'americana Hollywood, guadagnandosi a pieno titolo l'etichetta di “Nollywood” (dati UIS 2009). (…) (Giovanna Santanera)