testata (theda)

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sabato 17 marzo 2012

le nevi del Kilimangiaro

Les neiges du Kilimandjaro – Robert Guédiguian – Francia 2011
Ventunesimo secolo, prima decade, Marsiglia.
Un gruppo di operai lascia decidere dalla sorte quale sarà il loro futuro.
Questo non è l’incipit di un film fantascientifico ma dell’ultimo lavoro di Robert Guédiguian, la cronaca di una vicenda come tante che possono accadere, e accadono, sempre più frequentemente nella società contemporanea, liberamente ispirata alla poesia “Les pouvres gens” di Victor Hugo.
Il cineasta francese, con il suo inconfondibile stile manierato, descrive, come detto, una vicenda figlia di quest’epoca, facendola ruotare attorno ad un nuovo concetto di classe sociale o più precisamente alla seguente domanda: esiste ancora la classe operaia? Già, la “classe operaia” tra virgolette. È lecito, obbligatorio farsi questa domanda. Se un tempo avremmo visto mettere in scena, dal medesimo autore, specifici dualismi tra classi sociali eterogenee (poveri contro ricchi) in questa occasione siamo di fronte ad uno scontro tra elementi appartenenti, per certi versi, alla medesima classe sociale.     
Guédiguian affronta con coraggio una sconfitta epocale, una sconfitta che gli appartiene come appartiene a tutti coloro che hanno creduto all’evoluzione sociale basata sulla solidarietà, giustizia, uguaglianza. Ebbene, sono proprio gli “ultimi” ad aver perso la speranza di un riscatto, forse perché orfani di qualsivoglia ideale?  
In conclusione, secondo il regista non tutto è da buttare e si avverte un’inspiegabile fiducia verso il genere umano, ma la storia sta cambiando inesorabilmente e l’immortalità esiste solo nei sogni. Non sono solo i ricchi il problema per i poveri ma i poveri stessi.