testata (theda)
domenica 20 dicembre 2015
domenica 13 dicembre 2015
lunedì 23 novembre 2015
domenica 22 novembre 2015
giovedì 19 novembre 2015
a copy of my mind
domenica 8 novembre 2015
sabato 17 ottobre 2015
martedì 22 settembre 2015
domenica 20 settembre 2015
free in deed
Free in Deed – Jake Mahaffy – USA, Nuova Zelanda – 2015
Venezia 72 Orizzonti Concorso
miglior film Concorso Orizzonti Venezia 72
Melva è una giovane donna appartenente al proletariato di Memphis che faticosamente cerca di crescere i suoi due figli in solitudine. Il proprio compagno, infatti, non regge la condizione in cui sono costretti a vivere, e abbandona la donna incurante dello stato di salute del loro figlio maschio afflitto da problemi psichiatrici; Benny è un ragazzino che ha bisogno di attenzioni costanti e la donna non riesce neanche a mantenere il proprio posto di lavoro per poterlo seguire, sconvolta dalla disperazione trova sollievo nella “chiesa di fortuna” pentecostale del suo quartiere. Le chiese di fortuna sono congregazioni religiose semi improvvisate dove un gruppo più o meno grande di persone, fortemente devote, si uniscono per pregare e solidarizzare.
Abe, ex drogato ed ex carcerato convertito, è il pastore che viene in contatto con Melva e decide di affrontare la malattia del ragazzo con la preghiera. La comunità religiosa tutta, si stringe intorno alla donna e a suo figlio convinta del potere della fede e delle doti miracolose di Abe ma le cose gli sfuggono di mano.
Venezia 72 Orizzonti Concorso
miglior film Concorso Orizzonti Venezia 72
Melva è una giovane donna appartenente al proletariato di Memphis che faticosamente cerca di crescere i suoi due figli in solitudine. Il proprio compagno, infatti, non regge la condizione in cui sono costretti a vivere, e abbandona la donna incurante dello stato di salute del loro figlio maschio afflitto da problemi psichiatrici; Benny è un ragazzino che ha bisogno di attenzioni costanti e la donna non riesce neanche a mantenere il proprio posto di lavoro per poterlo seguire, sconvolta dalla disperazione trova sollievo nella “chiesa di fortuna” pentecostale del suo quartiere. Le chiese di fortuna sono congregazioni religiose semi improvvisate dove un gruppo più o meno grande di persone, fortemente devote, si uniscono per pregare e solidarizzare.
Abe, ex drogato ed ex carcerato convertito, è il pastore che viene in contatto con Melva e decide di affrontare la malattia del ragazzo con la preghiera. La comunità religiosa tutta, si stringe intorno alla donna e a suo figlio convinta del potere della fede e delle doti miracolose di Abe ma le cose gli sfuggono di mano.
Il tema trattato è particolarmente interessante perché racconta un'abitudine molto praticata in America, paese notoriamente assai religioso, le cosiddette chiese di fortuna. Si tratta di edifici religiosi improvvisati creati, da una comunità di persone (pentecostali), in spazi abbandonati ma anche in spazi privati come garage o salotti di casa. Le chiese di fortuna non sono guidate da fini commerciali ma sono solo ed esclusivamente spazi dove ritrovarsi per praticare la propria fede rendendo questi contesti particolarmente speciali: luoghi dove si può condividere il proprio dolore con gli altri, dove si cerca di risolvere i problemi dell'anima insieme, un posto alternativo rispetto a quelli dove nessuno sembra disposto ad ascoltare, una sorta di psicoterapia collettiva; uno spazio dove vengono accolti anche coloro che hanno avuto problemi con la giustizia o ex tossicodipendenti in cerca di un riscatto sociale e morale. I riti sono particolarmente coinvolgenti e “spettacolari” guidati da sacerdoti cantanti urlatori e cori gospel i quali innescano incredibili deliri collettivi: persone che svengono, piangono e assaporano l'estasi del miracolo. [vedi altro]
Edwina Findley, Jake Mahaffy |
Jake Mahaffy |
sabato 18 luglio 2015
domenica 7 giugno 2015
giovedì 4 giugno 2015
sabato 16 maggio 2015
sabato 9 maggio 2015
venerdì 1 maggio 2015
visita ou memórias e confissões
Il film segreto di de Oliveira proiettato solo dopo la sua morte sarà presentato a Cannes all'interno della sezione Cannes classic.
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giovedì 2 aprile 2015
manoel de oliveira
Aveva 106 anni Manoel de Oliveira, eppure sembrava impossibile che potesse morire. Adesso che è accaduto, che è morto, che è "vero" si fa fatica a crederlo.
(Cristina Piccino, il Manifesto, 3 aprile 2015)
domenica 22 marzo 2015
vizio di forma
Inherent Vice - Paul Thomas Anderson - USA - 2014
L’ex compagna del detective Doc Sportello si rifà viva all’improvviso con una storia sul suo attuale fidanzato miliardario, del quale, si da il caso, sia innamorata. Le trame della sua ex moglie e del suo ragazzo per rapire il miliardario, portano il detective sull’orlo della pazzia... |vedi altro|
L’ex compagna del detective Doc Sportello si rifà viva all’improvviso con una storia sul suo attuale fidanzato miliardario, del quale, si da il caso, sia innamorata. Le trame della sua ex moglie e del suo ragazzo per rapire il miliardario, portano il detective sull’orlo della pazzia... |vedi altro|
sabato 21 marzo 2015
foxcatcher - una storia americana
Foxcatcher – Bennett Miller – USA – 2014
Ispirato a fatti realmente accaduti: fosca e affascinante storia dell'improbabile e sostanzialmente tragico rapporto tra un eccentrico miliardario e due campioni di lotta libera. [vedi altro]
VIDEOTECA
Ispirato a fatti realmente accaduti: fosca e affascinante storia dell'improbabile e sostanzialmente tragico rapporto tra un eccentrico miliardario e due campioni di lotta libera. [vedi altro]
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case [B] /153
sabato 28 febbraio 2015
oscar 2015
Oscar 2015 e il mistero della “divisa” sgualcita, ovvero cosa sta succedendo in quelle lontane terre, al centro dell'Impero, dove niente succede per caso?
I premi di quest'anno sembravano facilmente pronosticabili. Analizzando i titoli arrivati allo scontro finale con quell'occhio sufficientemente prevenuto di un osservatore, ai margini dello stesso Impero, si trovavano delle vere e proprie corazzate inattaccabili.
Previsione, ovvero trionfo dei film, a mio avviso più validi sul piano tecnico/emozionale malgrado qualche piccolo difettuccio fisiologico come quello di avere certi contenuti discutibili: primo, ovviamente Sniper (prodotto perfetto ma che ha lasciato qualche dubbio sulla sua onestà, dubbio generato probabilmente dai commenti dei soliti radicali di sinistra, ma anche di destra!); secondo, a mio parere, la storia di Alan Turing, brutto film ma sufficientemente retorico per poter ottenere riconoscimenti, anche se in effetti è comunque sempre la storia di un omosessuale e forse questo lo penalizza perché al centro dell'Impero le vedute si sono allargate – dicono, però chissà mai.
Altri titoli interessanti sarebbero stati, pensavo, Boyhood, Birdman e il Budapest hotel ma con un limite evidentissimo ovvero iniziavano tutti con la lettera B (più o meno), elemento principe del perdente cioè è la lettera che rappresenta il primo degli ultimi, il secondo. Mentre la lettera principale, la prima è la lettera A come l'iniziale, guarda caso, del titolo American ecc.
Ebbene il verdetto è sotto gli occhi di tutti, American sniper non solo non ha vinto praticamente un bel niente ma addirittura è stato ridicolizzato con il più insulso dei riconoscimenti e a questo punto mi indigno: perché hanno preferito un film neanche troppo facile piuttosto che un film talmente ben fatto, facile da capire e seguire, serrato e dove i buoni sentimenti si scontrano con i cattivi sentimenti?
Queste uscite di ingegno non fanno affatto bene all'immaginario collettivo esse creano solo confusione e spiazzano gli spettatori meno avvezzi. Abituati come siamo a messaggi facili e televisivi dove il bene sta da una parte e il male da un'altra, come possiamo poi accettare certi concetti o certe prese di posizione?
Ma quanto era meglio quando ogni soldatino indossava la propria divisa che rappresentava il proprio paese, il proprio pensiero, i propri difetti, le proprie aspirazioni dove ogni cosa era facile da incasellare? E soprattutto, dove è finito quel tempo quando a vincere un Oscar il più delle volte non era il migliore ma il più adatto?
I premi di quest'anno sembravano facilmente pronosticabili. Analizzando i titoli arrivati allo scontro finale con quell'occhio sufficientemente prevenuto di un osservatore, ai margini dello stesso Impero, si trovavano delle vere e proprie corazzate inattaccabili.
Previsione, ovvero trionfo dei film, a mio avviso più validi sul piano tecnico/emozionale malgrado qualche piccolo difettuccio fisiologico come quello di avere certi contenuti discutibili: primo, ovviamente Sniper (prodotto perfetto ma che ha lasciato qualche dubbio sulla sua onestà, dubbio generato probabilmente dai commenti dei soliti radicali di sinistra, ma anche di destra!); secondo, a mio parere, la storia di Alan Turing, brutto film ma sufficientemente retorico per poter ottenere riconoscimenti, anche se in effetti è comunque sempre la storia di un omosessuale e forse questo lo penalizza perché al centro dell'Impero le vedute si sono allargate – dicono, però chissà mai.
Altri titoli interessanti sarebbero stati, pensavo, Boyhood, Birdman e il Budapest hotel ma con un limite evidentissimo ovvero iniziavano tutti con la lettera B (più o meno), elemento principe del perdente cioè è la lettera che rappresenta il primo degli ultimi, il secondo. Mentre la lettera principale, la prima è la lettera A come l'iniziale, guarda caso, del titolo American ecc.
Ebbene il verdetto è sotto gli occhi di tutti, American sniper non solo non ha vinto praticamente un bel niente ma addirittura è stato ridicolizzato con il più insulso dei riconoscimenti e a questo punto mi indigno: perché hanno preferito un film neanche troppo facile piuttosto che un film talmente ben fatto, facile da capire e seguire, serrato e dove i buoni sentimenti si scontrano con i cattivi sentimenti?
Queste uscite di ingegno non fanno affatto bene all'immaginario collettivo esse creano solo confusione e spiazzano gli spettatori meno avvezzi. Abituati come siamo a messaggi facili e televisivi dove il bene sta da una parte e il male da un'altra, come possiamo poi accettare certi concetti o certe prese di posizione?
Ma quanto era meglio quando ogni soldatino indossava la propria divisa che rappresentava il proprio paese, il proprio pensiero, i propri difetti, le proprie aspirazioni dove ogni cosa era facile da incasellare? E soprattutto, dove è finito quel tempo quando a vincere un Oscar il più delle volte non era il migliore ma il più adatto?
mercoledì 11 febbraio 2015
knight of cups
Knight of cups – Terrence Malick – USA – 2015
Berlino 65 Concorso
A tutti i detrattori: fatevene una ragione.
Berlino 65 Concorso
A tutti i detrattori: fatevene una ragione.
domenica 8 febbraio 2015
turner
Mr. Turner – Mike Leigh – GB, Francia, Germania – 2014
Profondamente colpito dalla morte del padre, Turner vive con la sua storica e devota governante, da cui è amato ma verso la quale non mostra alcun interesse o riguardo, usandola solo per soddisfare i suoi appetiti sessuali. Nel frattempo, si lega a una vedova che gestisce una pensione sul mare, a Margate. Intanto viaggia, dipinge, è uno stimato ma anarchico membro della Royal Academy of the Arts ed è tanto celebrato quanto disprezzato, sia dal pubblico che dai reali. [vedi altro]
Profondamente colpito dalla morte del padre, Turner vive con la sua storica e devota governante, da cui è amato ma verso la quale non mostra alcun interesse o riguardo, usandola solo per soddisfare i suoi appetiti sessuali. Nel frattempo, si lega a una vedova che gestisce una pensione sul mare, a Margate. Intanto viaggia, dipinge, è uno stimato ma anarchico membro della Royal Academy of the Arts ed è tanto celebrato quanto disprezzato, sia dal pubblico che dai reali. [vedi altro]
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case [B] /116
domenica 1 febbraio 2015
hungry hearts
Hungry hearts – Saverio Costanzo – Italia – 2014
Venezia 71 Concorso
Venezia 71 Concorso
Tra sogni premonitori, sensitivi e il proprio istinto materno (infallibile) Mina si convince che suo figlio sarà una creatura speciale. Esso andrà protetto dal mondo esterno e preservata la sua purezza. Ma questa ossessione in realtà ne pregiudicherà la salute. [vedi altro] |
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case [B] /150
domenica 25 gennaio 2015
american sniper
American sniper - Clint Eastwood - USA - 2014
Genere: guerra in Iraq, propaganda, retorica e tanti buoni luoghi comuni. “La vera pace può venire soltanto dalla forza militare” (The uknowwn known).
Poiché il genere umano si divide in: pecore, lupi e cani da pastore, bisogna immediatamente immedesimarsi nella famiglia giusta quindi lasciarsi trasportare e ipnotizzare dalle immagini che scorrono tumultuose sullo schermo. Clint Eastwood, già “moral guidance” per certa critica, ha trasferito in pellicola, alla sua maniera, la biografia del cecchino ed eroe nazionale statunitense Chris Kyle. [vedi altro]
Genere: guerra in Iraq, propaganda, retorica e tanti buoni luoghi comuni. “La vera pace può venire soltanto dalla forza militare” (The uknowwn known).
Poiché il genere umano si divide in: pecore, lupi e cani da pastore, bisogna immediatamente immedesimarsi nella famiglia giusta quindi lasciarsi trasportare e ipnotizzare dalle immagini che scorrono tumultuose sullo schermo. Clint Eastwood, già “moral guidance” per certa critica, ha trasferito in pellicola, alla sua maniera, la biografia del cecchino ed eroe nazionale statunitense Chris Kyle. [vedi altro]
sabato 24 gennaio 2015
jimmy's hall - una storia d'amore e libertà
Jimmy's hall – Ken Loach – GB, Irlanda, Francia – 2014
Il problema nell'Irlanda post indipendenza era per il potere costituitosi quello di mantenersi alla guida morale e civile del paese in accordo stretto con la Chiesa cattolica: unico baluardo ideologico legittimo, in quanto, e soprattutto perché, capace di influenzare nel profondo l'animo irlandese.
Jimmy, costretto all'esilio in America dopo la Guerra civile, rientra dopo tanti anni nel proprio villaggio d'origine deluso dall'esperienza non proprio esaltante in quell'America devastata dalla miseria per il tracollo finanziario, sembra rassegnato alla vita semplice nella terra natia ma in quegli anni le idee riformatrici e progressiste fluttuavano nell'aria e raggiungono anche le brughiere irlandesi dove la gestione di una sala ricreativa, poco più che una capanna, destabilizza lo status quo. Presto questo luogo viene scambiato come un covo malvagio dove si propongono nuove musiche e ritmi “africani” provenienti da lontano, dove oltre alle nuove danze si insegnano arti e mestieri ma soprattutto dove si legge e si scrive in modo alternativo ai dettami clericali (unici considerati legittimi). [vedi altro]
domenica 18 gennaio 2015
mommy
Mommy - Xavier Dolan - Canada - 2014
-
visioni dall'invisibile
Il
cinema dipinto del Ghana
Fra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, nel contesto della grave crisi economica conseguente i Piani di Aggiustamento Strutturale, in Africa occidentale (Ghana e Nigeria) nasce una cinematografia popolare a orientamento commerciale, che trasforma radicalmente il panorama mediatico africano. Giovani dai diversi background (ex teatranti, cineasti, professionisti licenziati dal settore televisivo, imprenditori attivi nel settore dell'elettronica e disoccupati), accomunati dalla necessità di trovare nuove fonti di sussistenza, si appropriano della tecnologia video – low cost e facile da usare – per realizzare film low-budget (poche migliaia di dollari), diretti all'eterogeneo pubblico delle masse urbane locali. Si tratta di una filmografia complessa che coniuga in maniera nuova tradizioni artistiche locali e forme mediatiche globali (telenovelas, Hollywood, Bollywood e kung-fu movie asiatici), dando vita a un'estetica grottesca che mira a conquistare il pubblico delle metropoli post-coloniali, attraverso le vicende di personaggi dalla vita “scandalosa”, caratterizzata da eccessi finanziari, materiali e sessuali. Il suo successo sul mercato regionale, così come sull'intero continente e nella diaspora è tale che l'industria cinematografica nigeriana diventa la seconda al mondo per numero di produzioni annue, dopo l'indiana Bollywood, ma prima dell'americana Hollywood, guadagnandosi a pieno titolo l'etichetta di “Nollywood” (dati UIS 2009). (…) (Giovanna Santanera)
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