Venezia 71 Giornate degli autori
Quando c'era il Paradiso in Terra qualcuno sorrideva, qualcun'altro si arrabbiava ma per questi il Paradiso era uno solo ovvero quello celeste, impalpabile e straordinariamente sacro. Quando c'era il Paradiso qualcuno, anzi molti hanno speso energia, fatica, tempo e consumato tutti i propri sogni, molti sono morti. Troppi ci hanno creduto perché era inevitabile crederci; troppi hanno creduto che gli uomini in fondo non potevano essere quel prodotto avariato che di fatto siamo. E ora, adesso in troppi si crogiolano in una loro, forse loro, fantomatica vittoria.
Senza il Paradiso in Terra il Paradiso non esiste.
Bravo il regista, straordinari gli attori, sceneggiatura di ferro eppure per me il film è insopportabile. Il cinema non è il teatro, e quando il cinema diventa teatro solo raramente mi affascina perché il lavoro dell'attore diventa necessariamente magniloquente, ampolloso e invadente. Il regista perde autorevolezza e priva il proprio lavoro di quella caratteristica fondamentale del cinema, ovvero la capacità di trasmettere quelle sensazioni che si ottengono miscelando tutti quei componenti che insieme costruiscono il film: recitazione, scrittura, colori, suoni, luci e ombre...