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Golden Globe - Miglior colonna sonora originale (Ennio Morricone) 2016
BAFTA - Miglior colonna sonora originale (Ennio Morricone) 2016
Oscar - Miglior colonna sonora originale (Ennio Morricone) 2016
The
Hateful Eight
USA
drammatico
2016
colore
70
mm (Ultra Panavision)
DCP
188'
(70 mm)
167'
(DCP)
regia
Quentin
Tarantino
sceneggiatura
Quentin
Tarantino
fotografia
Robert
Richardson
montaggio
Fred
Raskin
scenografia
Yohei
Taneda
musica
orig.
Ennio
Morricone
costumi
Courtney
Hoffman
effetti
speciali trucco
Greg
Nicotero
Howard
Berger
effetti
visivi
John
Dykstra
casting
Victoria
Thomas
interpreti
Samuel
L. Jackson... Magg. Marquis
Warren
Kurt
Russell... John Ruth
“Il Boia”
Jannifer
Jason Leight... Daisy Domergue
Walton
Goggins... Chris Mannix
Demian
Bichir...
Bob
“Il Messicano”
Tim
Roth... Oswaldo
Mobray
Michael
Madsen... Joe Gage
Bruce
Dern... Gen. Sanford Smithers
Channing
Tatum... Jody
James
Parks... O.B.
Dana
Gourrier... Minnie
Zoë
Bell... Judy
Lee
Horsley... Ed
Gene
Jones... Sweet Dave
Keith
Jefferson... Charlie
Craig
Stark... Chester Charles Smithers
Belinda
Owino
Gemma
(…)
produttore
Richard
Gladstein Stacey Sher
Shannon
McIntosh
Bob
Wenstein (esecutivo)
Harvey
Wenstein (esecutivo)
Georgia
Kacandes (esecutivo)
Coco
francini (associato)
William
Paul Clark (associato)
produzione
The
Weinstein Company
distribuzione
italiana
Leone
Film Group
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Qualche anno dopo la Guerra civile, una diligenza corre attraverso il Wyoming innevato. I passeggeri, il cacciatore di taglie John Ruth e la donna che ha catturato, Daisy Domergue, sono diretti verso la città di Red Rock dove Ruth, chiamato da quelle parti “Il Boia”, consegnerà Domergue nelle mani della giustizia. Lungo la strada incontrano due sconosciuti: il maggiore Marquis Warren , un ex soldato nero dell’Unione diventato uno spietato cacciatore di taglie, e Chris Mannix, un rinnegato del Sud che sostiene di essere il nuovo sceriffo della città. A causa di una bufera di neve, Ruth, Domergue, Warren e Mannix cercano rifugio nell’emporio di Minnie, una stazione di posta tra le montagne. Quando arrivano, non trovano la proprietaria, ma quattro facce sconosciute. Bob che si occupa del rifugio mentre Minnie è in visita alla madre; Oswaldo Mobray, il Boia di Red Rock; il mandriano Joe Gage e il Generale confederato Sanford Smithers. Mentre infuria la tempesta, i nostri otto viaggiatori scopriranno che forse nessuno di loro riuscirà mai ad arrivare a Red Rock… Alla fine siamo arrivati a otto (Tarantino come Fellini?) anche se non doveva essere questo l'ottavo. La sceneggiatura fu rubata, resa pubblica, modificata e Tarantino, anzi QT, se non ricordo male aveva dichiarato che il film non si poteva più fare perché maltrattato e violentato in tal modo da rendere la sua realizzazione impossibile. Ma, una lettura della stessa sceneggiatura in pubblico ha convinto l'autore ha metterla, fortunatamente, in scena e trasformarla in film. Fortunatamente, perché questo Ottavo tarantiniano è un vero capolavoro, dopo, secondo me, due inciampi, un'altra pietra miliare della Storia del Cinema tanto da annoverare il suo autore nella magica compagnia dei Maestri del Cinema. Produzione importante e capricciosa, pellicola 70 mm. In Ultra Panavision per i soli fanatici, per soli cinefili duri e puri (quelli della quarta fila) che si prenotano e pagano in anticipo per poi saltare l'appuntamento, perché inchiodato a letto con la schiena frantumata, ma questa è una storia personale benché importante; per il resto del mondo mortale e “multisalizzato” viene dedicato l'insipido digitale tagliuzzato (meno 20'). QT riesce a trasmettere il suo incondizionato amore per il cinema e ogni singola inquadratura, primo piano, campo lungo, controcampo e via andando divengono gli ingredienti assoluti e imprescindibili per goderne l'elaborazione. Il film diventa un oggetto ipnotico dove l'intrattenimento puro non coincide con la distrazione ma anzi in mezzo a spari, sangue e cervelli spappolati si intravvede una eccezionale capacita d'analisi sociale e politica. Inquadratura interminabile ad un crocefisso ricoperto dalla neve poi una diligenza trainata da sei cavalli nel mezzo di un “deserto” bianco... |